Il commento di Elisa

Ho sempre adorato gli autori meno conosciuti anche se la mia casa è piena di libri di Ken Follett, Clive Cussler e Wilbur Smith, scrittori amatissimi da mio marito.

Da qualche anno ho scoperto che qualcuno tra amici, clienti e colleghi, ha scritto uno o più libri e, spinta un po’ dalla curiosità, un po’ dalla voglia di valorizzare chi conosco personalmente, ho scelto di leggere le loro opere. Ottima decisione! Ho scoperto autori interessanti, originali, ognuno con il proprio modo di scrivere e di raccontare un mondo fantastico o reale, spesso un mix tra i due.

Ho conosciuto Carlo Bardelli, scrittore novarese, due anni fa, come cliente, in occasione di un viaggio sulla Senda Litoral, uno dei Cammini che portano a Santiago de Compostela.

Simpatico, affabile, divertente, insieme alla compagna di vita Simonetta, ha proseguito con il mio gruppo verso Santiago, anche l’anno successivo. E, passo dopo passo, ho scoperto la sua passione per la scrittura.

Ho scelto di leggere per primo il suo libro “Le mele di Sodoma”.

Il titolo mi incuriosiva come anche il fatto che in buona parte si svolgesse in Marocco, bella destinazione che ho visitato ormai tanti anni fa, ma che ricordo con piacere.

Le mele di Sodoma, strano frutto, potenzialmente pericoloso e usato in medicina, un frutto che, appena maturo, si trasforma in nera cenere …

Quale storia mi aspettava tra le pagine di questo libro?

Con curiosità ho iniziato la lettura e subito ho apprezzato un modo di scrivere semplice, chiaro, basato sui dialoghi. L’utilizzo dei verbi al presente, che per qualcuno potrebbe risultare “strano”, a me piace molto. Ti catapulta immediatamente nella storia facendoti sentire parte di essa, non uno spettatore ma un personaggio del racconto stesso, come in un videogioco di ultima generazione dove ti immedesimi talmente tanto da sentire e vedere i colori e gli odori del paesaggio che ti circonda.

Eh si, perché quando si parla di deserto, se l’hai già “vissuto” in qualche viaggio, non puoi non ricordare nitidamente quei colori, profumi e sensazioni d’infinito che ti entrano nell’anima, indelebili per sempre.

Carlo, da viaggiatore appassionato, ti fa rivivere il Marocco, i suoi usi e costumi, la sua gente, i suoi polverosi paesaggi.

La storia si svolge, avvincente, tra invenzione e realismo, con dettagli culturali, storici e ambientali che dipingono una visione realistica, quasi giornalistica, della situazione politico-sociale dei primi decenni del XXI secolo. Fatti attuali, ben impressi nei nostri ricordi, eventi che sono ancora molto “freschi” nella nostra memoria e che si mischiano a una storia ricca d’inventiva e di suspence.

I personaggi svelano pian piano il loro carattere, le loro emozioni, le loro più intime convinzioni politico-religiose, sociali, culturali.

Pagina dopo pagina non ti annoia mai e devo ammettere che qualche volta ho dovuto “obbligarmi” a chiudere il libro perché ormai era veramente tardi e la mattina dopo la sveglia suonava alle sei.

Pochi libri mi hanno incuriosito tanto da voler quasi quasi “sbirciare tra le ultime pagine” ma ho resistito e ho aspettato per sapere “come andava a finire”.

State tranquilli, non ve lo dico e vi lascio il piacere di leggere da soli tutta la storia che potete chiedere con autografo direttamente a Carlo.

Ho scelto di regalare questo libro ad alcune persone e la dedica personalizzata dell’autore è stata una piacevole sorpresa per tutti!

Carlo, aspettiamo il tuo nuovo libro, magari potresti raccontare una storia che si svolge lungo il Cammino di Santiago, magari tra i personaggi potrebbe esserci una certa Elisa che tutti gli anni, dal 2017 cammina insieme ai pellegrini.

Sarebbe bello, per rivivere vecchie e nuove emozioni!

A presto

Elisa

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